38. Hai un cuore incredulo o credente?

“Cosa succede all'indigeno innocente di un’isola sperduta che non ha mai ascoltato il Vangelo?” E' una domanda spesso posta a chi difende l'esistenza di Dio. "L'indigeno finirà in paradiso o sarà condannato all'inferno una volta morto?". La giusta risposta dovrebbe suonare in questo modo: "Il nativo innocente sull'isola sperduta non ha bisogno di ascoltare il Vangelo di Gesù Cristo. Quel nativo innocente, quando muore, va dritto in paradiso se è innocente". Dunque, la domanda teologicamente corretta sarebbe: "Cosa succede al colpevole indigeno di un'isola sperduta che non ha mai ascoltato il Vangelo di Cristo?" Il mondo intero ha rifiutato la chiara rivelazione che Dio dà di Sé stesso nella creazione. La luce di Dio si è manifestata in ogni angolo e fessura di questo universo, ma ogni essere umano, nato nella sua condizione decaduta, sopprime quella luce della rivelazione e preferisce l'oscurità della sua incredulità. Questa oscurità pervade il mondo intero.

Nei versi odierni vedremo infatti:
1.      L’incredulità è la condizione di schiavitù di ogni peccatore
2.      L’incredulità è anche un giudizio di Dio sul peccatore
3.      L’incredulità può essere mascherata da una fede apparente del peccatore
4.      L’incredulità è cancellata dalla fede concessa al peccatore

Rev. Vincenzo Coluccia

Dopo aver lavorato per dieci anni nell’ambito dell’ingegneria strutturale, Vincenzo si è laureato in teologia presso il Westminster Seminary California. Ora è un ministro di culto ordinato presso la Chiesa Presbiteriana in America (PCA) incaricato dal Presbiterio della Costa Meridionale della California di fondare una chiesa presbiteriana nel capoluogo Salentino attraverso la Mission to the World (MTW), l'agenzia missionaria della PCA, per cui lavora insieme alla moglie Judit dal 2020. Attualmente, Vincenzo è pastore della Chiesa Presbiteriana di Lecce, città in cui vive assieme alla moglie Judit, la figlia Abigail e il figlio Samuel.

Previous
Previous

39. Amati e purificati per servire

Next
Next

37. Il Padre glorificato nel Figlio esaltato